Ufo False Flag… un presentimento?

Si fa un gran parlare di ufo sui siti di controinformazione. Su tutti, sia su quelli definiamoli ‘attendibili’ che quelli sulla linea, sospetti, popolati da troll e gestiti da criminali statali e da uomini del cicap. Di false flag ‘defacciate’ ce ne sono state tante recentemente. In realtà tutta la storia moderna e contemporanea può definirsi composta ESCLUSIVAMENTE da false flag e depistaggi, azioni per reazioni, motivi per scopi. I dormienti non se ne rendono conto.

Non bastano le armi, le azioni militari sia all’estero che in casa. Dopo la grande messa in scena dell’11 Settembre sembra sia sempre più difficile stupire un pubblico ormai abituato ai grandi eventi, gli effetti speciali, desensibilizzato di fronte alla violenza.

Ho come il presentimento che il brulicare di possibili rivelazioni o presunte tali dell’esistenza degli extraterrestri da parte di esponenti politici internazionali in questi mesi sia una mera introduzione ad un evento. Un grande evento (fittizio chiaramente) in cui l’umanità rinnoverà il suo stupore e tornerà a provare languide sensazioni di paura e terrore insieme.

Ci sono i presupposti per creare la finta apparizione di ufo e astronavi, ci sono i presupposti tecnici e psicologici. Potremmo vederli presto questi ufo, potremmo finalmente sentirci spaventati, inermi e soli di fronte all’avvenire:

basterà per spillarci l’ultimo grammo di sovranità rimasto?

Nizza e il false flag – il job act e la massoneria

Il false flag

Sconcertanti sono gli eventi di Nizza. Terrore, paura, insicurezza. Bisogna tuttavia essere forti, ma perchè? Perchè la guerra non è terminata. La guerra alla popolazione civile e ai diritti del singolo cittadino è in corso da molto tempo e, come ribadito in questo blog, ci concede attimi di riflessione. Dal lontano attentato alle Torri Gemelle di New York ha serpeggiato tra le persone una nuova presa di coscienza: quando parliamo di depistaggi, false flag, azioni di disturbo e dissonanza cognitiva facciamo venire a galla una nuova consapevolezza. Tutto ciò che abbiamo letto sui falsi libri di scuola, privi di critica profonda, ora, lo stiamo vivendo e siamo noi i protagonisti degli eventi che caratterizzeranno le scelte politiche ed economiche autoritarie che necessariamente arriveranno.

In Francia è già guerra, è conflitto sociale estremizzato. I francesi stanno combattendo il Job Act che presto toglierà loro molti fondamentali diritti del lavoro.

Il job Act

Il Job Act in Italia è passato lindo come un corso d’acqua in un prato, silente e privo di alcuna opposizione. In Francia no. I francesi alle multinazionali il ‘culo’ vorrebbero romperglielo ed ecco arrivare la loro punizione: la rovina della loro festa, nella data a loro più importante e, soprattutto, l’inasprimento delle pene preventive e dell’uso della repressione armata. La festa finita.

Ebbene questa strategia della tensione non è pilotata da alcun gruppo mediorientale ma da chi da sempre il mondo lo tiene in pugno: le grandi élite finanziarie massoniche.

Troppi sono infatti gli aspetti grotteschi di quanto accaduto a Nizza, di seguito un video che ne riassume con lucidità i cardini:

astensionismo-elettorale

L’astensionismo elettorale un fattore positivo – il “divide et impera”

I mass media di regime (cioè i mass media) hanno a lungo insistito durante gli ultimi 10-15 anni della Repubblica Italiana (haha, scusate ma il termine repubblica..) sul fattore dell’astensionismo elettorale.
Lo hanno disegnato come un fattore negativo, una profonda disaffezione verso la politica (nel senso greco del termine), una seria mancanza di responsabilità.

Ebbene: non è così.
Mi rimetto a quanto scritto da me nella premessa del mio blog, per chi vagamente se lo ricorda.. le sensazioni, le intuizioni, basare le proprie scelte su ciò che realmente si pensa di sentire..di aver percepito a prescindere da un’analisi dettagliata e ricercata.

Negli ultimi 30 anni in Italia a livello politico e istituzionale nulla è cambiato (a parte qualche piccola pippa sulle leggi elettorali). Nessuna riforma sostanziale, nessuna direzione certa intrapresa.
Questo il cittadino lo percepisce; la stragrande maggioranza della popolazione è ormai troppo alle prese con i propri problemi di vita, di lavoro, di sopravvivenza e di pigrizia per poter focalizzare il nocciolo del problema ed attivarsi direttamente; tuttavia percepisce che a nulla serve andare a votare. Poichè nulla cambia. E cosi è.

I politici sono i camerieri dei banchieri (Ezra Pound)

Il parlamento italiano è formato per un buon 80% da camerieri dei poteri forti mentre un buon 20% è colluso con attività di stampo mafioso sul territorio; questi ultimi sono il male minore credetemi. Viene utilizzata una vecchia tecnica di stampo romano prima e ottocentesco francese successivamente.

Il Divide et Impera

In politica e sociologia si usa per definire una strategia finalizzata al mantenimento di un territorio e/o di una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell’opposizione in modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune. In realtà, questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole entità, ciascuna titolare di una quantità di potere, possano unirsi, formando un solo centro di potere, una nuova e unica entità più rilevante e pericolosa. Per evitare ciò, il potere centrale tende a dividere e a creare dissapori tra le fazioni, in modo che quest’ultime non trovino mai la possibilità di unirsi contro di esso.

Questa tecnica permette quindi ad un potere centrale, che può essere un governo dispotico, o un governatorato coloniale-imperialista, numericamente modesto, di governare e dominare su una popolazione sensibilmente più numerosa.

Elemento tipico di questa tecnica consiste nel creare o alimentare le faide e i dissapori tra le fazioni autoctone: facendo ciò si contribuisce all’indebolimento e al successivo deterioramento dei rapporti tra le fazioni o le tribù dominate, rendendo impossibili eventuali alleanze o coalizioni tra esse che potrebbero mettere in discussione il potere dominante. Altra caratteristica è il concedere aiuti e promuovere eventuali tendenze a rendersi disponibile e fedele al dominatore. Questa tecnica è applicabile solo se accompagnata da abilità e conoscenze politiche nei suoi campi specifici: scienze politiche, storia politica e psicologia generale e nella fattispecie politica.

Ove la tecnica del “divide et impera” risulta applicabile rende risultati soddisfacenti, soprattutto nel caso di società frammentate e frammentarie, coinvolte già in uno scenario d’equilibrio tra le tribù o fazioni interne.

Tale tecnica è stata applicata in particolar modo per l’amministrazione dei grandi imperi, che grazie ad essa riuscirono a controllare territori con forze armate esigue. (fonte wikipedia)

Sono state create delle fazioni, la destra sociale e la sinistra sociale, il centro, i progressisti e cosi via per dividere la popolazione ed indebolirla. Successivamente, nel calderone dell’immobilità, della paura, dello sconcerto e del malcontento vengono sottratti i principi basilari del cittadino tra cui autodeterminazione, privacy e libertà di stampa e vengono inseriti i termini basilari sociali per il controllo: la sottrazione da parte dello stato del diritto di stampare moneta.

Les jeux sont fait. Intere popolazioni occidentali ridotte a schiavitù su un tessuto sociale che gli appartiene, è come se il nostro corpo schiavizzasse le proprie cellule sfruttandole; capite la dannosità del processo.