I Maneskin pro vax, la massoneria e la strategia degli influencer

Personalmente credo che in tutta la loro discografia ci sia un solo brano prodotto interessante. Anche sforzandomi di ascoltare non ho trovato alcun brano che meritasse il mio cuoricino per essere inserito nella mia personale playlist su spotify. Succede che all’improvviso, con un brano che del rock ha veramente poco in comune se non la mancanza di dinamiche, la band dei Maneskin si ritrova a vincere un contest europeo: Eurovision Song Contest 2021.

Vendere l’anima al diavolo, anche i Maneskin?

Nel mondo della musica non è raro incontrare questa espressione. Sembra che il successo degli artisti sia legato ad uno scambio importante che avviene con il proprio profondo essere e una entità demoniaca soprannaturale. Mai come oggi questa situazione trova riscontro nella realtà; la prima azione del dopo vittoria è stata quella di abbandonare o rescindere i contratti con la manager storica della band, Marta Donà che li ha seguiti fin dai primissimi passi. La stessa che segue anche artisti del calibro di Marco Mengoni, Francesca Michielin, Alessandro Cattelan. L’annuncio è arrivato dalla diretta interessata, @latarma su Twitter: “Abbiamo trascorso 4 anni indimenticabili pieni di sogni da esaudire e di progetti realizzati. Io vi ho portato fino a qui. Da adesso in poi avete deciso di proseguire senza di me. Ho il cuore spezzato ma vi auguro il meglio dalla vita ragazzi”, le sue parole, che trasudano dispiacere.

Ovvero: ora chi vi seguirà sarà direttamente la massoneria che ha grandi progetti per il vostro futuro di band music… ehm scusate, di INFLUENCER.

La posizione pro vax dei Maneskin

Quale migliore occasione per iniziare il loro nuovo lavoro se non quello di esporsi positivamente all’assunzione del presunto vaccino? Capita a fagiuolo si suol dire; oppure tutta la messa in scena era una messa in scena pianificata. E questo è il lato più oscuro della questione, il lato invisibile al più delle persone, il filo demoniaco che lega gli eventi nel loro apparente scorrere temporale.

Perchè vendere l’anima al diavolo?

Il presunto vaccino è intriso di nano particelle di grafene, il materiale del futuro, comodissimo in tantissime applicazioni eccetto quella di farselo inoculare. Le nano particelle di grafene sono nanobot attivi a tutti gli effetti, hanno proprietà magnetiche, termiche, elettriche. Possono generare proteine se stimolate da adeguati campi magnetici. Possono interagire con il nostro DNA, possono forzare il corpo a produrre ormoni, dopamina ecc…

Forse la massoneria ha trovato il modo di creare un terzo filamento di DNA attorno ai due già presenti nel nostro corpo sfruttando le catene ribonucleiche. In questo modo non saremmo più creati a immagine e somiglianza del creatore… sembra surreale ma è plausibile, anche alla luce delle attività di costruzione di città sotterranee da parte delle elites mondiali, come se volessero scappare da qualcosa.

Ora che i Maneskin sono completamente pilotati dalla massoneria al pari di Fedez, Paolo Bonolis e compagnia bella del mainstream le nuove generazioni non possono fare altro che seguire i loro idoli facendosi inoculare e diventare schiavi biologici dei potenti della terra, gli stessi che sventolano la bandiera dell’ecosostenibilità (con alle loro spalle azioni acquistate nel mondo dei petroli) e della salute del popolo (dopo aver ridotto il numero degli ospedali e introdotto politiche di privatizzazione della sanità).

Solo per dire: sappiatelo!

Renzi umilia signora anziana… i ragazzi del g8!

Non è solo il fatto di vedere una signora anziana liquidata da Renzi, per la strada. E’ vedere l’inclinazione a non ascoltare  a non voler sentire.. a fregarsene. Lontano dai cittadini e a braccetto con le più losche e becere multinazionali del petrolio e delle finanze.

Per i lettori distratti:

 

Ebbene No! Non è questo che mi abbatte.

E’ il mio pensiero e quello di alcuni miei colleghi che va al G8. A quella schermaglia lontana nella storia oramai che tutti hanno dimenticato. L’infamità della reazione.

Il mio pensiero va a quei ragazzi con il casco, con la tuta da rugby e i colori dei nativi americani. Lottavano per noi. 

 

… noi dove eravamo?

 

 

 

L’attacco al genoma umano defacciato. DNA in pericolo.

Il genoma umano è sotto attacco. E’ ormai chiaro come il sole. Le radiofrequenze dei dispositivi mobili quali i cellulari e i recenti smartphone, le radiofrequenze spinte dei controlli agli aeroporti si manifestano per quello che sono: distorsori del DNA dell’uomo.

La continua irrorazione di metalli nell’aria quali l’alluminio e il bario non servono solo a migliorare le comunicazioni satellitari militari ma hanno lo scopo di influenzare il regolare comportamento e formazione del genoma umano; amplificare quindi i processi di disturbo elettromagnetici indotti da piattaforme radar appartenenti al progetto HAARP. (tra i più vicini a noi si può citare il MUOS in Sicilia). Tra i maggiori complici si possono annoverare google, microsoft, facebook e tutte le compagnie ‘emergenti’ che hanno investito sulla globalizzazione e l’imposizione di applicativi legati all’irrorazione elettromagnetica.

Il fine? La progressiva sterilizzazione del genere umano e la sua riduzione di unità con l’imposizione di modelli culturali e malfunzionamenti corporei. Il corpo umano è un’antenna e come tale viene influenzata dalle emissioni del mondo circostante. L’essere umano finirà presto a dover acquistare la prole che verrà prodotta in vitro, marchiate e chippate a dovere. Tutte le entità scientifiche legate alla sperimentazione medica sono militari, tutti i concetti fisici e biologici derivano da ambienti militari e di controllo. E’ tutta una gigantesca dannosa bolla di sapone che porterà la maggior parte della popolazione terrestre ad una condizione di schiavitù. Gli elementi sono chiari, sta solo a noi adesso svegliarci e scegliere o morire.

Di seguito il video di chi ha lavorato da vicino nell’ambiente delle sperimentazioni biologiche e ha preso coscienza dei pericoli sull’uso delle nano tecnologie per l’essere umano.

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Il Dalai Lama è un rettiliano stipendiato dalla nike

In ogni caso strano. E bravo il Dalai Lama con i suoi bei cappellini delle multinazionali. Tra orologi d’oro e vesserie (non cercatelo, l’ho inventato io ora unendo vessazioni e fesserie). Insomma un rettiliano, altro non potrebbe essere considerato, cosi ignaro, cosi fuori dal mondo. Tanto fuori dal mondo che vi partecipa come mai nessun altro direi, apparendo e scomparendo, una vera star. Ti meriti l’aggiunta del tag ‘rettiliano’ al mio blog Dalai Lama. 😉

A voi il filmato saltando le ciance.

AdBlock e la massoneria, l’antiblock illuminati

Adblock, ovvero l’autore e fondatore della celeberrima estensione per i browser Michael Gundlach ha ceduto al potere. Sotto le pressioni degli Illuminati e delle grosse lobby massoniche correlate lo stimato programmatore e ‘eroe della nostra navigazione’ ha trovato un accordo per non censurare tutti i banner pubblicitari sulla rete, anzi, rivede la sua posizione quale collaboratore delle major dell’ad al fine di ottimizzare gli spazi pubblicitari rendendoli il meno invadenti possibili: utopia.

Soldi, minacce? Cosa sta dietro a questo piccolo intoppo economico che faceva perdere milioni di dollari alle aziende inserzioniste nessuno lo sa..

.. a parte lui, Michael al quale va tutto il nostro augurio di buona sopravvivenza.

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STEFANO BISI GRAN MAESTRO DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA - MASSONERIA ITALIANA

Massoneria in Toscana – Equinozio revealed e il Grande Oriente d’Italia

Riportiamo un articolo di Stefania Elena Carnemolla

L’articolo tratta il ruolo della massoneria italiana nel legame con la politica e le nuove leve emergenti. I ‘gomblottisti’ non sono certamente dei facili visionari e se un raduno di tale portata esiste, esiste anche la possibilità che una società segreta esista, nella sua forma più becera di aggregazione: il consociativismo a scapito di una trasparenza politica che in Italia non si è mai vista.

Roma, 19 settembre 2015, Villa Il Vascello, sede del Grande Oriente d’Italia. Nel parco allestito a party – con palco, tendone, gazebi, tavoli per il rinfresco – i massoni, stretti l’uno all’altro, fraternamente festeggiano. È l’Equinozio d’Autunno e il 20 settembre i fratelli andranno a deporre corone a Porta Pia – la Breccia, come dimenticarla? -, dove, attraversata la strada, c’è il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del Viceministro renziano Riccardo Nencini.

Ed eccolo, il 19 settembre, Nencini sul palco. Un foglio di carta intestata del Grande Oriente d’Italia in mano. Il viceministro di Renzi? Proprio lui. Toscano, Nencini, come il primo ministro italiano e il Gran Maestro Stefano Bisi, da Siena. Toscano come Denis Verdini, ex Forza Italia e ora grande alleato del Pd. Toscano come il renziano Eugenio Giani, anche lui sul palco con Nencini. “Il giglio magico si espande”, titolava, il 14 aprile scorso, Il Foglio, ricordando lo sbarco di Giani a Roma come candidato al Credito Sportivo, la banca pubblica per la concessione di contributi a tasso agevolato per l’impiantistica sportiva e il sostegno allo sport: “A Roma è in arrivo, in quota giglio magico, il Mastrapasqua fiorentino. Si chiama Eugenio Giani, è un renziano, socialista liberale, ed è candidato alla presidenza del Credito Sportivo, banca pubblica, commissariata dal 2011, che ha finanziato il 75 per cento degli impianti italiani”, così Il Foglio.

Dal 25 giugno 2015 l’empolese Giani, classe 1959 – eletto nel 2014, con il Pd, alla Regione – è presidente del Consiglio Regionale della Toscana. Tanti gli incarichi accumulati negli anni: consigliere comunale a Firenze (1990-1999), presidente della Firenze Parcheggi spa (1996-2000), assessore del Comune di Firenze (1999-2009), dal 2008 presidente Ente Casa Buonarroti, presidente del Museo per i Ragazzi di Palazzo Vecchio (2008-2009), presidente del Museo Stibbert (2008-2009), presidente del Consiglio Comunale di Firenze (2009-2014), presidente del Coni provinciale dal 2009 e consigliere del Coni nazionale dal 2013 – incarico che gli frutta 5.252 euro -, quindi, dal 2012, presidente della Società Dantesca Italiana.

Anche Nencini, che oggi è senatore, ha fatto carriera, fra una cosa e l’altra, alla Regione Toscana. Poi, arrivato a Roma, ecco la poltrona a viceministro in un dicastero di peso. Da Porta Pia alla villa sul Gianicolo il passo è stato breve, anche se non era la prima volta che Nencini partecipava a un convivio massonico. Il 10 aprile scorso, durante una tre giorni massonica, Nencini era, infatti, al Palacongressi di Rimini a parlare di Giovanni Becciolini, massone toscano ucciso dai fascisti il 3 ottobre 1925.

Commosso, il viceministro di Renzi, intervenendo alla cerimonia: “Sono riconoscente di essere qui. È la prima volta che parlo allo stesso microfono di un mio vecchio maestro, il professor Santi Fedele. Ringrazio per il privilegio di questo invito. Lo faccio nella persona dell’amico Stefano Bisi. Un ricordo emozionante e non capita spesso di unire la mia attività politica con la passione. Vi ringrazio e saluto molto volentieri il signor Becciolini”, così, Nencini, in una cronaca massonica dell’epoca, cronaca che ricorderà che “ha tenuto a partecipare a questo importante momento di rievocazone storica anche il viceministro delle Infrastrutture, l’on. (sic) Riccardo Nencini, ospite a Rimini della Gran Loggia”.

C’era il viceministro di Renzi, a Rimini, quando i massoni, consegnando al figlio di Becciolini, Bruno, insegne e grembiule, hanno insignito Giovanni Becciolini dell’onorificenza di Gran Maestro Onorario alla Memoria, con Nencini, poco più in là, a difesa della libertà (di massoneria): “È questo il messaggio che viene impartito alle squadre fasciste prima della notte di San Bartolomeo: la Massoneria deve essere distrutta e a questo fine tutti i mezzi sono buoni, dal manganello al revolver, dai vetri infranti al fuoco purificatore. Penso che è importante aver dedicato questa giornata alla libertà”.

Firenze e i massoni, un legame forte, tanto da spingere il Comune a dedicare una via al massone Becciolini. Parola del Gran Maestro Stefano Bisi: “In questi anni il Comune di Firenze non si è dimenticato del sacrificio per la libertà di Giovanni Becciolini e gli ha dedicato una via. Ogni anno il 3 ottobre il Comune porta al cimitero una corona per ricordare questo martire della Libera Muratoria”. Una corona d’alloro per Becciolini, il cui nipote, Jean-Jacques, figlio di Bruno, ha seguito le orme del nonno, diventando anch’egli massone. Una corona per il massone Becciolini, repubblicano, socialista, “amico intimo dei fratelli Rosselli” e “martire della Massoneria”, così, lo ricordano i massoni. Una corona per Becciolini: paga il Comune di Firenze.

E chi c’era, ad esempio, alla commemorazione di Becciolini del 3 ottobre 2011? C’era Eugenio Giani, allora presidente del Consiglio comunale, quando a Firenze regnava a sindaco Matteo Renzi: “Il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani ha reso omaggio stamani al cimitero di Trespiano alle tombe di Gaetano Pilati e Giovanni Becciolini”, così, un comunicato stampa del 3 ottobre 2011 di Palazzo Vecchio. Con tanto di parole di Giani: “Il Comune di Firenze ogni anno dedica a loro il 3 di ottobre una solenne commemorazione perché rappresentano il segno di una vita immolata per la libertà e i diritti di cui tutti noi oggi godiamo”.

Il 19 settembre sul palco con Giani e Nencini, oltre al Gran Maestro, c’erano, invece, il senatore Mario Mauro, ex Forza Italia, ex Scelta Civica, ex ministro alla Difesa del governo Letta e oggi fra le nebulose e Luigi Maria Di Corato, direttore della Fondazione Brescia Musei, studi in Lettere a Siena, post laurea alla Bocconi a al Politecnico di Milano, sfilza di incarichi, fra cui docenze alla Cattolica di Milano, nonché Cavaliere, sotto il regno di Giorgio Napolitano, dell’Ordine al Merito della Repubblica. E c’era, foglia di fico, a parlare di rifugiati, Nico Piro, “giornalista inviato esteri del Tg3”, lo ricorda senza indugio una cronaca massonica. Moderatore dell’incontro, il giornalista Claudio Giomini, “celebre per le sue telecronache del Palio di Siena”.

Tutti insieme appassionatamente, con i massoni contenti di aver catturato altri pesci con cui arricchire il brodetto cucinato dagli chef con il grembiulino. Il grembiulino della massoneria.