DE: ORDINARIA INGIUSTIZIA (carabinieri)

Un altro racconto.. da L.. per voi

…summum ius, summa iniuria…DETTO LATINO

Venivo tranquillamente verso casa con il mio meraviglioso Opel Kadett GSI 16 valvole rimesso a nuovo, con dentro la mia fidanzata.
Era il 30 dicembre 2000 A.D..
Era buio, e la strada bagnata….
Vedevo due veicoli con i lampeggianti accesi, che venivano verso di me a velocità moderata sulla corsia opposta. Uno dei due veicoli lo riconobbi con certezza come un’ambulanza.
Improvvisamente il primo veicolo, quello di cui ero incerto, ha invaso la mia corsia contromano, mandando fuori strada il veicolo che mi precedeva e quasi scontrandosi con me frontalmente (sciagura evitata per un soffio grazie alla mia manovra tempestiva).
Mi sono buttato fuori strada anche io per evitare l’impatto, ma appena ripreso il controllo del Kadett
Non ho potuto non impattare col veicolo che mi precedeva (sempre fuori strada per la medesima manovra pazza del primo veicolo).
La Manuela è schizzata per aria, trattenuta dalla cintura di sicurezza (abitudine che abbiamo sempre avuto), ed io mi sono fatto male…
I carabinieri che avevano causato tutto ciò, sono scappati.!
Gli occupanti del veicolo che ci precedeva fortunatamente sono rimasti illesi; ci hanno soccorso ma non hanno voluto testimoniare, poiché uno di loro era carabiniere ausiliario a sua volta in Sardegna.
Io ho comunque chiamato la polizia stradale, che ha effettuato immediatamente i rilievi stradali, raccolto le testimonianze di tutti i coinvolti (perfettamente concordanti riguardo all’accaduto), e redatto i verbali.
Il mio Kadett è rimasto irrimediabilmente danneggiato, ed io mi sono curato da solo (odio gli ospedali)..
Dopo tre settimane d’indagini ho scoperto quale fosse la pattuglia dei carabinieri che aveva causato l’incidente, e dopo 70 giorni (per legge) ho avuto la copia del verbale redatto dalla polizia stradale…
Oggi sono in causa per ottenere giustizia (perché respiro ancora).A proposito, l’assicurazione mi è aumentata di due classi di merito (più una non scalata) perché non c’è stato il contatto tra me ed i malfattori (ho pagato sempre per legge perché sono riuscito ad evitare l’impatto frontale).
Io ero l’ultimo della mia fila quella sera…
Se solo i carabinieri avessero aspettato ancora due secondi prima di fare i matti… (con la sirena spenta) …

Proseguo redatto il 19 maggio 2003-05-19….
,,,fanculo …F

Mi sono rivolto ad un avvocato. Egli ha impiegato molti mesi per ottenere udienza dal giudice.
Non è riuscito ad ottenere i dati della volante coinvolta, se non in via ufficiosa, dalla caserma competente di Montefiascone (dati oltretutto errati).
Il giudice è riuscito ad ottenere d’ufficio tali dati, indispensabili per il processo in atto e forniti dalla suddetta caserma questa volta correttamente, dopo tre udienze in data 18 gennaio 2003 … (sempre per legge)
Giusto con due settimane di ritardo per evitare la decorrenza dei termini… (sempre per legge)
Morale della favola: me la sono presa nel deretano (sempre per legge), e devo ringraziare non so chi d’essere ancora vivo.. (di sicuro né i carabinieri, né l’avvocato, né il giudice)

De: Le scuole di oggi – incentivi e demeriti

Quest’anno sono tornato da insegnante di musica alle scuole elementari,…dopo 16 anni.
Accidenti che emozione..ma, torniamo alle scuole elementari…
In prima non sanno leggere, e sono indisciplinati.
In seconda non sanno scrivere, e sono più indisciplinati.
In terza non conoscono i numeri, e contano con gli insiemi e le palline.
In tutte le classi gli insegnanti non possono né riprendere i più scalmanati, né punire i più pigri, né tantomeno bocciare alcun alunno.
La parola d’ordine nell’ambiente scolastico è non discriminare i più stupidi, oppure i più paraculi,.
Con l’aumentare delle classi e dell’età,il divario tra i più meritevoli ed i più cretini aumenta…ma le loro valutazioni restano in ogni modo simili, annullando in pratica gli sforzi di chi meriterebbe un incentivo, ed invogliando i pigri a fregarsene sempre di più.
Alla fine , tutti quanti avranno un diploma, che non significa nulla proprio perché tutti quanti lo ottengono a prescindere dall’impegno e dai risultati.
Personalmente, dopo sei mesi di incontri con i bambini, avevo notato degli elementi validi, devo dire anche in proporzione inaspettatamente alta, ai quali notificavo i progressi sui rispettivi quadernini di musica, ed altri , in numero di molto inferiore ai primi, ai quali notificavo la totale mancanza di interesse…previa firma dei genitori.
I cretini, che oltretutto non si degnavano neppure di mostrare le comunicazioni ai genitori, erano soliti disturbare le lezioni in maniera inaccettabile, e così ,dopo diverse settimane ,cominciai a farli uscire dall’aula ..
Alcuni ci provavano gusto, e così chiedevano esplicitamente di poter uscire, consapevoli del fatto che non avrebbero avuto alcuna punizione per non essersi impegnati come i propri coetanei.
Altri non frequentavano le lezioni di musica (pagate oltretutto dai genitori) consci di non rischiare alcunché.
Malgrado tutto, una buona fetta degli studenti mostrava propensione per lo studio della musica, ed anche una discreta predisposizione; c…con mia grande soddisfazione.
Decisi così di motivarli ulteriormente promuovendo un saggio di fine-corso, dal quale però avrei voluto ragionevolmente eliminare i soggetti che dopo mesi di lezioni, impugnavano ancora il flauto al contrario…
Un giorno le altre insegnanti vennero a conoscenza delle mie intenzioni ; mi intimarono di non effettuare più comunicazioni ai genitori (che negli ultimi tempi erano diventate quasi esclusivamente di merito), e di schierare i cretini insieme ai meritevoli durante il saggio, magari consigliandoli di muovere le dita sul flauto senza però soffiare.
I meritevoli, che da pochi erano diventati molti nell’arco dell’anno, tornarono quindi ad essere solamente abbastanza, non avendo più una valida motivazione per il loro eventuale maggiore impegno.
Morale della favola:
I cretini sono stati equiparati ai meritevoli, rovinando oltretutto il risultato finale del saggio, che fu comunque a detta di tutti un successone.

Dello sbarco sulla Luna – La grande farsa

…un giorno credi di essere giusto, e di essere un grande uomo; in un altro ti svegli e devi cominciare da zero…BENNATO EDOARDO
Quella notte tutto il mondo civilizzato assistette attonito al primo passo dell’uomo sulla luna.
Subito dopo la Russia si dichiarò sconfitta sul tempo e da allora interruppe le missioni lunari.
Alcuni sostengono oggi che la missione americana fosse un clamoroso falso (storico a questo punto).
Infatti quella notte alcuni particolari del filmato che era stato trasmesso in mondovisione, non erano convincenti:
la lunghezza e le dimensioni delle ombre proiettate dagli astronauti sul suolo lunare;
la posizione degli astri che si intravedevano sullo sfondo;
l’eccessiva lentezza dei movimenti degli esploratori lunari;
Pare insomma alla luce degli ultimi studi effettuati in proposito, che quel filmato, che tanto amiamo ancora oggi, sia stato confezionato per così dire “a Hollywood”…
Certo, forse dopo quella notte, le successive missioni lunari sbarcarono effettivamente sul nostro unico satellite naturale, ma probabilmente non durante quella fatidica notte del 1969..
Ciò non appare strano, considerando che Von Braun, (padre della missilistica e responsabile del progetto Apollo) solo pochi anni prima (1957) nel suo trattato sulla missilistica, non aveva idea di come compiere un impresa…che gli appariva impossibile alla luce delle convinzioni cosmologiche errate che aveva.

Del consumismo

…chi di speranza vive, disperato crepa…PROVERBIO
Perché cambiamo le auto ogni 5 anni, le scarpe ogni 5 mesi, ed il pane tutti i giorni…?
Solo perché siamo viziati ?Io credo di no…
Oggigiorno tutti gli oggetti che compriamo , sono progettati per essere alla moda, efficienti, leggeri e naturalmente….complicati.
Così complicati che il più delle volte , anche volendolo, non sono materialmente o convenientemente riparabili.
Oggi l’elettronica ,in particolare, è così miniaturizzata che nessuno osa più giustamente metterci le mani!
Le automobili riparabili poi, ce le fanno buttare via funzionanti, perché ci levano le benzine adatte al loro corretto funzionamento, ci impediscono di utilizzarle nei centri urbani più grossi, e non ci viene permesso neppure di stargarle per farle riposare nel nostro giardino se non pagando una tassa di proprietà al posto del vecchio bollo di circolazione (almeno un tempo una vettura non marciante, non costava nulla al suo legittimo proprietario).
Non parliamo poi dei registratori di cassa , che nascono per morire dopo alcuni anni, anche se funzionano…
Ed allora che cazzo ci resta da fare, se non semplicemente ricomprare ciò che si rovina!
Il pane poi, non dura più di un giorno, quando mia nonna mi raccontava che lo faceva settimana per settimana..
Le nostre scarpe, spesso di plasticaccia incollata, non sono fatte per durare, e neppure per essere riparabili.
Un tempo le calzature fatte a mano duravano anni, perché erano costruite minuziosamente e con materiali che all’occorrenza potevano essere rimpiazzati o riparati.
Chissà poi perché la vecchia fiat 500 non rompeva mai la pompa dell’acqua..?
Semplicemente perché non ne aveva una (era raffreddata ad aria).
Non voglio dire che il fenomeno del consumismo si sia diffuso unicamente per colpa del progresso, ma che anche volendo, oggi, non è per niente facile non essere minimamente consumisti.
Un tempo gli oggetti in genere, venivano costruiti con cura, e con l’intento che la loro semplicità costruttiva ne avrebbe permesso una grande affidabilità.
Mia nonna cuce ancora benissimo con una macchina a manovella dei primi anni del 1900.
E’ vero che le donne sono state sempre consumiste nei rapporti con gli abiti, ma questo è un altro discorso…

De: La chiave di volta

…del senno di poi son piene le fosse…PROVERBIO
Che valore può avere un bel sasso squadrato? L’equivalente di poche ore di lavoro…
E se fosse ammissibile conservare i diritti su quel sasso?
Il sasso varrebbe certamente poco se venisse utilizzato per delimitare un sentiero e lo scalpellino che lo ha squadrato lo rivolesse indietro…
Il sasso avrebbe però un valore inestimabile, se diventasse la chiave di volta dell’arco principale della facciata del duomo di Orvieto.. (e lo stesso scalpellino di prima lo rivolesse indietro)
E se chi lo aveva squadrato a suo tempo non fosse stato remunerato, ed i suoi eredi rivolessero quel solo sasso indietro, a costo di far crollare tutta la facciata?
La logica mi dice che sarebbe un loro diritto…
Quella pietra acquisterebbe un valore inestimabile!
Che valore ha un gommino del freno di una bicicletta?
Quasi nulla quando la bicicletta è parcheggiata.
Modesto se la bicicletta procede in salita;
Discreto , se chi lo rivolesse mi seguisse su una strada pianeggiante, e beninteso ne avesse diritto…
Ma quanto saremmo disposti a pagare, per acquistare definitivamente quel maledetto gommino, se ci trovassimo sul ciglio di un burrone , al termine di una discesa che abbiamo percorso a gran velocità, confidando sull’efficacia di quel gommino, nonché sul diritto e la conseguente possibilità di usarlo che avremmo avuto al momento opportuno…..
Quanto pagheremmo per un bicchiere di acqua putrida in pieno deserto?
Quanto pagherebbe un malato per avere la sua medicina?
Chiedetelo alle case farmaceutiche, loro lo sanno bene…

de: La guerra della Benzina – Brasile e Germania

Le nostre automobili vanno in gran parte a benzina.
In Brasile le automobili vanno ad alcool (metanolo), estratto dalla raffinazione dello zucchero di barbabietola.
I tedeschi hanno fronteggiato il mondo nella seconda guerra mondiale, senza una sola goccia di petrolio (chi glielo avrebbe venduto ?..), ma con un combustibile ricavato dalla fermentazione delle patate..
La formula INDY, ovvero la formula uno americana, si corre con motori a metanolo.
Il metanolo è un combustibile ecologico e rinnovabile (non emette fiamma e non lascia alcun residuo…. (se volete la prova bruciate un poco d’alcool per le pulizie), ed è compatibile con i normali motori in circolazione (in Brasile la fiat esportava la Uno-CS).
Io ho conosciuto indirettamente il pluricampione del mondo di corse con auto ad energia solare.
Ne era entusiasta, finche non si è ritirato dopo alcuni anni, per paura di subire gli stessi agguati (strani incidenti) che avevano causato la morte di molti altri partecipanti a quel tipo di competizioni…..
Lo zio Vincenzo mi raccontava di un catalizzatore, che istallato al posto del catalizzatore delle fiat 500, le faceva funzionare con comune acqua ….Non venne mai brevettato, ed il suo inventore morì poco dopo in circostanze a dir poco misteriose!.
Il bio-diesel (alcuni lo chiamano gasolone) viene prodotto anche qui in Italia a partire dai semi di girasole e colza, e dagli olii rifritti dei ristoranti. Esso ha costi industriali paragonabili a quelli dei combustibili fossili.
Il bio-diesel è perfettamente compatibile con il gasolio, ed inquina addirittura di meno.
Il bio-diesel è stato contingentato dal governo italiano.
La benzina oggi costa 2265 lire al litro…. (28 maggio 2001)

De: una mattina di bisogno

…errando discitur… DETTO LATINO

Una mattina d’estate mi trovai sulla spiaggia di Gradoli con la mini 3 cilindri in panne…
Aveva la batteria scarica e le ruote anteriori piantate nella sabbia.
Da solo non ce la facevo a rimetterla in moto, ma fortuitamente passò una macchina dei carabinieri di Onano.
Domandai se potevano trainarmi per qualche metro con la corda che avevo…
Mi risposero che al massimo potevano chiamarmi il carro attrezzi da Montefiascone per la modica cifra di 180.000 lire.
Se ne andarono.

Dopo mezz’ora, due bravi pescatori mi aiutarono a trarmi d’impaccio a forza di braccia.
Li ringraziai, i veri tutori dell’ordine …

De: Io imbianchino

…mah ‘na vorta mellì, ‘n c’era la proda? : none, l’hanno spianata…SAMUELE

Prima di frequentare l’università, quando ancora non avevo deciso di frequentarla, mi capitò di lavorare con un imbianchino.
Il lavoro era sporco, e lui mi faceva lavorare molto…Io dal canto mio, non mi tiro mai indietro di fronte al lavoro, e credevo che più avessi lavorato, più sarei stato premiato.
Naturalmente, come d’uso da queste parti, il contratto di lavoro era solo verbale…
Così, dopo un mese di lavoro, e svariati milioni di pagamenti ricevuti, il capo mi domandò quanti soldi al giorno volessi io.
Io,per aiutarlo a lavorare velocemente, avevo imparato a scartavetrare con due mani contemporaneamente, ed imbiancavo velocemente quasi quanto lui.
Oltre a ciò, non guardavo l’orologio, e lavoravo fino a quando era necessario.
Io risposi dunque alla sua domanda, invitandolo a pagarmi nella misura che egli ritenesse giusta…
Una strana luce invase i suoi occhi , ed il ghigno apparve dalle labbra umide, fino al volto incredulo.
“Allora te posso da’ 40.000 lire ar giorno…”.
Rimasi talmente deluso e di conseguenza ammutolito, che il mio silenzio venne scambiato per soddisfazione!
Presi quei quattro soldi, e decisi di cominciare a frequentare l’università.